Quintetto ritmico di Milano": Recorded in Milano (Italy) 11/21/1942.
Luciano Zuccheri - g
Gianmario Guarino - v
Armando Camera - g
Ubaldo Beduschi - b
Giuseppe "Pinun" Ruggeri - d
Luciano Zuccheri (Spilimbergo, 12 luglio 1911 - 4 giugno 1981) costituì il Quintetto Ritmico di Milano nel 1941 in piena seconda guerra mondiale. Negli anni precedenti, dal 1933 aveva fatto parte dell'orchestra di Piero Strazza e Aldo Poggi, la famosa Orchestra Pieraldo che suonava alla Taverna Ferrario di Milano.
«Fu il trombettista Giuseppe Alù a farmi entrare con Pieraldo - ricorda Zuccheri - All'epoca era considerata l'orchestra più prestigiosa, sia per la bravura dei musicisti che per le alte paghe che i due leaders davano ai loro solisti. Fu con quell' orchestra che iniziai a suonare la chitarra con il plettro; in precedenza seguivo la tecnica classica e suonavo con le dita».
Lasciata la Pieraldo Band Zuccheri entrò, sostituendo il chitarrista Armando Camera, nel gruppo che Kramer dirigeva all'Embassy, sempre a Milano, col quale ebbe la possibilità di mettersi definitivamente in luce e soprattutto di incidere dischi importanti (pubblicati su Riviera RJR 002).
La permanenza con Kramer gli valse, nel 1938, un contratto in esclusiva con La Voce del Padrone con cui iniziò ad incidere dischi semicommerciali. Quelle incisioni che erano fantasie di motivi in voga in cui era accompagnato da una sezione ritmica, lo resero popolare ma non evidenziarono le sue qualità jazzistiche. Fu solo nel 1941 e soprattutto dall'anno successivo quando iniziò ad incidere, che Zuccheri entrò prepotentemente nel mondo del jazz italiano rivelandosi solista di grande talento.
Ammiratore incondizionato di Django Reinhardt, decise di formare un complesso che seguisse l'estetica del Quintette du Hot Club de France i cui dischi venivano pubblicati regolarmente in Italia. C'erano un violino, tre chitarre, un contrabbasso più una batteria «che doveva suonare in modo molto leggero - ricorda ancora Zuccheri - solo per tenere i collegamenti».
Il chitarrista poteva contare soprattutto su alcuni straordinari violinisti che si alternarono nel corso di quei sette anni che videro attivo il Quintetto Ritmico di Milano, dal punto di vista discografico. Il primo a far parte del complesso fu il violinista Sergio Almangano, seguito poi da Gianmario Guarino, Armando Camera, William Righi (di cui si possono apprezzare le doti nelle incisioni con la sua Orchestra Nuovo Stile pubblicate su Riviera RJR 003), ancora Gianmario Guarino e, nel dopoguerra, Gino Massa ritornato dalla Svizzera, non senza aver prima sperimentato, come nel Quintette du Hot Club de France, un clarinettista, Germano Tellarin.
La Fonit che accettò di buon grado di incidere questo complesso, "costrinse" Zuccheri ad utilizzare anche dei cantanti. I primi furono Till Cappellaro e la deliziosa Tina De Mola, poi Natalino Otto, tutti crooners dotati di swing.
Ciascuno dei vari violinisti che si succedettero nel Quintetto suonava in modo diverso: Almangano e Camera amavano Joe Venuti, Guarino aveva uno stile assai personate e soprattutto una tecnica strabiliante, William Righi che era anche sassofonista e clarinettista, risentiva più degli altri dell'influenza dei musicisti di colore, e infine Camera e Giovanni Ferrero (che purtroppo incise poco con il complesso), essendo anche chitarristi, avevano una conoscenza perfetta dell'armonia.

Un Cd magnifique http://www.jazzitalia.net/recensioni/lucianozuccheri.asp#.UzdOHPl5PbU
Quintetto Ritimico di Milano
diretto da Luciano Zuccheri
1. La pupa della nonna (Cesare Valabrega -Francesco Ferrari)
2. Ritmando sotto l'ombrello (Manuel De Serra -Cariga)
3. Sussurro di primavera (Aldo Saitto -Alessandro Derevitsky)
4. Lacrime innamorate (Mario Di Stefano)
5. Improvviso (Luciano Zuccheri)
6. In gamba come me (Valerio Vancheri)
7. Vagone letto (Luciano Zuccheri)
8. Sarà l'amore,? (Luciano Zuccheri)
9. Io cerco la Titina (Giuseppe Di Napoli -Leo Daniderf)
10. Ritmo allegro (Luciano Zuccheri)
11. A zonzo (Riccardo Morbelli -Gino Filippini)
12. Che ritmo senti che ritmo (Ottavlo De Santis -Natalino Otto)
13. L'uccellin volò volò (Rolando Rolandi -Luciano Zuccheri)
14. Accordando il violino (Giovanni Ferrero )
15. Moto perpetuo (Luciano Zuccheri)
16. Ritmo 700 (Luciano Zuccheri)
17. Orientale (Luciano Zuccheri)
18. Preludio in Do (Cosimo Di Ceglie)
19. Il ritmo dell'amore (Romero Alvaro)
20. Vecchia gente (The Old Folks At Home) (Traditional)
21. Malinconia negra (Romero Alvaro)
22. Programma BBC (Francesco Paolo Ricci)
23. Vecchio negro (? Trama)
24. Domenica allegra (Franco Mojoli)
25. Dove mai sarà (I Wonder Where My Baby Is Tonight) (Walter Donaldson -Gus Khan)
26. Prima tanto dopo niente (Ezio Gheri -Canzio Allegriti)
Sergio Almangano - violino
Luciano Zuccheri - chitarra solista
Armando Camera - chitarra
Carlo Alberto Carutti - chitarra
Ubaldo Beduschi - contrabbasso
Giuseppe "Pinun" Ruggeri - batteria
Tina De Mola - voce
Gianmario Guarino - violino
Natalino Otto - voce
William Righi - violino
Angelo Servida o Trama - chitarra
Giovanni Ferrero - violino
Germano Tellarin - clarinetto
Gino Massa - violino
Nini Rosso - chitarra
BIOGRAFIA (da Wikipedia):
Natalino Otto, nome d'arte di Natale Codognotto (Cogoleto, 25 dicembre 1912 -- Milano, 4 ottobre 1969), è stato un cantante e produttore discografico italiano, iniziatore del genere swing in Italia.
Iniziò come cantante e musicista nei locali della sua regione, la Liguria, ma - come accadrà poi ad altri suoi colleghi genovesi (da Joe Sentieri fino ai moderni cantautori) la gavetta dovette farla emigrando, nel suo caso per esibirsi durante gli anni trenta a bordo dei transatlantici che facevano la spola tra l'Europa e il nord America. Questa esperienza gli fece conoscere la musica d'oltreoceano, i nuovi generi musicali jazz eswing.
Nel 1935 fu scritturato da un'emittente radiofonica italo-americana di New York. Rientrato in Italia nel 1937, Otto propose un repertorio innovativo fortemente ispirato alla musica americana del periodo, ma si dovette scontrare con la realtà italiana, dove ogni suggestione esterofila era vietata. Fu costretto a cambiare i titoli di alcune canzoni: Saint Louis Blues fu tradotto letteralmente in Le tristezze di San Luigi (o di St.Louis, secondo le versioni), Mister Paganini divenne Maestro Paganini. L'EIAR, l'ente radiofonico di stato, non trasmetteva i suoi pezzi, definiti "barbara antimusica negra".
Escluso dalla radio, il cantante ligure si dedicò alle incisioni discografiche, in collaborazione con due grandi musicisti e direttori d'orchestra, Gorni Kramer e Pippo Barzizza. In poco tempo riuscì a conquistare il pubblico attraverso i suoi dischi: caso raro, se non unico per l'epoca, di un cantante arrivato al successo senza passare per la radio. I suoi pezzi swing facevano ballare gli italiani, e gli meritarono il titolo di "Re del ritmo". Otto si inserì nel filone musicale inaugurato in Italia dalla etichetta Fonit, che in barba alle disposizione del regime Fascista, tentava di importare musica d'oltreoceano "proibita" e di riproporla anche in versione italianizzata.
Natalino Otto fu un cantante molto prolifico. Arrivò a incidere oltre duemila motivi. Tra quelli di maggior successo, Ho un sassolino nella scarpa, Mamma voglio anch'io la fidanzata (il cui ritornello è stato campionato nel brano rap degli Articolo 31 "La fidanzata"), Mister Paganini, Polvere di stelle (di cui incise anche una seconda versione interamente in italiano intitolata Cosmo), Op op trotta cavallino, Natalino studia canto, Il valzer del boogie-woogie, La classe degli asini, Io cerco la Titina.
BIOGRAPHIE ( de Wikipedia ) :
Natalino Otto , nom de scène de Codognotto Noël ( Cogoleto 25 Décembre , 1912 - Milan , le 4 Octobre 1969) était un chanteur italien et producteur de disques , fondateur du genre de swing en Italie .
Il a commencé en tant que chanteur et musicien dans sa région locale , Ligurie, mais - comme il arrive alors à d'autres collègues à Gênes ( par Joe Chemins de compositeurs modernes ) le gâchis qu'il a dû émigrer , dans son cas, à effectuer au cours des années trente à bord paquebots qui naviguaient entre l'Europe et l'Amérique du Nord . Cette expérience l'a présenté à la musique à l'étranger , nouveau eswing de jazz musical .
En 1935, il a été embauché par la station de radio italo-américaine à New York . Il retourna en Italie en 1937 , Otto proposé un répertoire novateur fortement inspiré par la musique américaine de l'époque, mais il a dû se réconcilier avec la situation italienne , où chaque xenophile de suggestion a été interdite. Il a été forcé de changer les titres de certaines chansons : St. Louis Blues a été traduit littéralement dans les douleurs de Saint- Louis ( St. Louis ou , selon la version) , M. Paganini Paganini est passé maître . Le REIE , l'entité la radio d'Etat ne diffuse pas ses chansons, appelé " antimusique negra barbare " .
Sont exclus de la radio , le chanteur ligure se consacre aux enregistrements , en collaboration avec deux grands musiciens et chefs d'orchestre , Gorni Kramer et Dingo Barzizza . En peu de temps il a réussi à gagner le public avec ses dossiers : le cas rare, sinon unique , pour le moment , pour un chanteur pour atteindre le succès sans passer par la radio . Ses pièces étaient danse d'oscillation Italiens , et lui ont valu le titre de «roi du rythme " . Huit ont eu lieu dans la tradition musicale inaugurée par le label italien Fonit , qu'en dépit de la disposition du régime fasciste , tentait d'importer de la musique à partir de l'étranger "interdit" et aussi présenter de nouveau dans la version italienne .
Natalino Otto était un chanteur très prolifique . Il est venu à affecter plus de deux mille raisons . Parmi les plus réussis , j'ai un caillou dans la chaussure , maman je veux une petite amie ( dont le refrain a été échantillonné à l'article 31 de la chanson de rap " petite amie " ) , M. Paganini , Stardust ( qui a également enregistré une seconde version entièrement en italien, intitulé Cosmos ) , Op. cheval op de trot , Natalino a étudié le chant , la valse du boogie -woogie , classe d'ânes , je suis à la recherche pour la titine .
avec vocal et un jolie chorus de violon et avec la gratte à l'unisson
NATALINO OTTO - SARA' L'AMORE; di L. Zuccheri; 1942; Quintetto ritmico diretta dal Maestro Luciano Zuccheri; Fonit 12043
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Swing mortel
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Une compo de Zuccherri repris par des jeunes
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Un beau bolero pour finir de Nino Rota jouer par le quintet
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et un relica Georgia on my Mind" avec accordeon
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Gorni Kramer con accompagnamento ritmico. Recorded 10/31/1938, Milano.
Gorni Kramer - acc
Enzo Ceragioli - p
Luciano Zuccheri - g
Ubaldo Beduschi - b
Giuseppe "Pinun" Ruggeri - dr